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con mosaici sui soffitti, pavimenti e muri in ferro Ciudad de las Artes y de las Ciencias, una vera
battuto e ceramiche dai colori vivaci. Le Torres e propria “città nella città”, disegnata dal celebre
Dove nacque la Paella dels Serrans sono una delle dodici porte che si architetto spagnolo Santiago Calatrava. Un esem-
3 giorni aprivano nelle antiche mura della città, costruite pio di architettura organica, con qualità costrut-
tive d’avanguardia, il complesso architettonico
in stile gotico valenzano, sono uno dei monu-
menti meglio conservati e, insieme alle Torres de comprende: l’Umbraculo, giardino coperto da
Quart, sono le uniche porte sopravvissute dopo un’enorme struttura in ferro che funge da serra;
La paella è il piatto tradizionale della Valencia, è a l’abbattimento delle mura avvenuto nel 1865. l’Hemisferic, edificio dalla forma di occhio uma-
base di riso, zafferano e frutti di mare e carne. Il Mercado Central, con uno stile moderno Art no; il Museo de las Ciencias, museo scientifico in-
Curiosità: l’origine del nome deriva dalla padella Nouveau e influenze architettoniche degli edifici terattivo ed infine l’Oceanografic, il parco marino
nella quale si cucina, la “paella”. La paella valen- vicini, come la gotica Lonja de la Seda (la Loggia più grande d’Europa che ospita la fauna marina
ciana viene mangiata in compagnia, con cucchiai della Seta). e gli ecosistemi più importanti del pianeta. Pran-
di legno, direttamente dalla padella che viene po- Curiosità: nella spettacolare sala principale della zo in ristorante in corso di escursione. Al termine
sta al centro del tavolo. La tradizione vuole che si “Contratación”, i mercanti si riunivano per firma- della visita rientro in hotel. Cena a base di paella
mangi soprattutto la domenica a pranzo. re i contratti per la vendita di olio e di seta. Una in ristorante tipico in centro. Pernottamento.
scritta in latino sulle pareti proclama l’onestà dei Abbinamento: il nostro suggerimento è di man-
1° Giorno: Valencia mercanti. tenere le tradizioni spagnole abbinando alla Pa-
Arrivo in aeroporto a Valencia. Grazie alla sua Plaza Redonda, chiamata dagli abitanti di Valen- ella la bevanda di Sangria, un mix di vino rosso
ricca storia e alle varie culture che l’hanno in- cia “el clot” (il buco), per la sua forma perfetta- aromatizzato con zucchero e frutta fresca, molto
teressata, la città è un museo a cielo aperto in mente circolare a cui si accede solo attraverso fresco e leggero.
cui coabitano edifici monumentali centenari e dei portici. Nella bellissima Plaza de la Virgen
costruzioni ultramoderne. Sistemazione in hotel, si trova la Cattedrale, dedicata all’Assunzione di 3° Giorno: Valencia
cena e pernottamento. Maria; il suo campanile è chiamato Micalet, vi si Prima colazione e tempo a disposizione per l’ulti-
può accedere alla sua sommità, da cui si può go- ma passeggiata in centro per gli acquisti. Pranzo
2° Giorno: Valencia dere una vista panoramica della città, attraverso in ristorante e trasferimento in aeroporto per il
Prima colazione e intera giornata dedicata alla 207 scalini. viaggio di ritorno a casa.
visita del centro storico e della parte moderna Curiosità: sul lato sinistro della cappella del Santo Souvenir : la Paellera, la vera padella originale la
della città. L’Estacion del Norte rappresenta uno Calice c’è una pietra con due curiosi ‘ovali’ che si si trova al Mercado Central. I “socarrats” (terre-
dei monumenti più emblematici dell’architettu- dice siano le impronte delle ginocchia dei pelle- cotte) con le decorazioni verde e viola. Il venta-
ra cittadina, è un edificio modernista dell’archi- grini. glio, dalle varie forme e naturalmente le nacche-
tetto valenziano Demetrio Ribes. La stazione, Nella visita della Valencia moderna, si vedrà La re.
inaugurata nel 1917, presenta rifiniture interne
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Un pensiero comune è che più si delega agli altri più saggio estremamente delicato ha bisogno di persone
si conta e si è in alto nella catena di comando di un’or- preparate. Non si improvvisa. Si studia, si impara e poi
ganizzazione. Il fatto vero è che pochi sanno delegare a si mette in moto. Se non lo si gestisce a questo modo avre-
282 modo. Anche questa è un’attività ‘delicata’ che richiede mo sempre persone oberate di lavoro, e altre più scariche. Il
conoscenze, capacità, livelli di controllo, pannello di verifi- risultato saranno invidie, scarsa comprensione gli uni degli
ca sempre acceso e cruscotto sempre con la chiave su on. altri e poca fluidità nel lavoro. Esattamente il contrario del
La stiamo facendo grossa? Per niente, parliamo di decenni risultato che cerchiamo. ‘Faccio prima a farlo da sola’, certo
di esperienza dove ne abbiamo collaudate parecchie e ab- una volta, ma se lo devi poi ripetere centinaia, quando non
biamo capito che la giusta misura non è nella delega, ma migliaia di volte? Forse era meglio investire su una delega.
inizia molto prima. Quanto prima? Lo spieghiamo con cura La delega toglie prestigio? Vedremo che non è vero, anche se
rifacendoci ad un aspetto sempre trascurato, e cioè la con- molti non la intendono.
nessione fra chi delega e chi la delega la riceve. Questo pas-
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